L’8 settembre 2024 ha visto la mia partecipazione al festival del benessere “Il Giardino Olistico” presso il Castello Orsini di Avezzano, dove ho presentato una relazione su “Malattie autoimmuni e Alimentazione”.
Le malattie autoimmuni sono patologie caratterizzate da una disfunzione del sistema immunitario, che attacca erroneamente gli organi e i tessuti dell’organismo.
L’omeostasi del sistema immunitario dipende dai linfociti T regolatori, in grado di mantenere un equilibrio tra linfociti TH1 e linfociti TH2, limitano l’entità delle risposte effettrici e permettono la creazione della tolleranza immunologica.
Nelle malattie autoimmuni si verifica uno sbilanciamento della risposta linfocitaria TH1/Th2, che può dipendere da un depauperamento della popolazione dei bifidobatteri.
L’incidenza delle malattie autoimmuni in Europa, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, è di 4mila casi ogni 100mila abitanti.
Le cause di questo tipo di malattie non sono ancora note, ma le recenti ricerche scientifiche concordano nel riconoscere nella disbiosi intestinale un ruolo iniziale favorente lo sviluppo.
Infatti l’attività del sistema immunitario è strettamente dipendente dal microbiota intestinale e sono oramai chiari i meccanismi con cui il microbiota interagisce e coordina il Sistema immunitario.
Non esiste cellula immunocompetente nell’intestino la cui funzione o attività non sia regolata e indirizzata dai segnali proveniente dal microbiota presente nel lume intestinale.
Il microbiota interagisce tramite molecole di membrana e metaboliti con tutte le cellule dell’immunità innata ed adattativa e regola il comportamento del GALT (tessuto linfoide associato alla mucosa).
I segnali inviati dai batteri del microbiota vengono riorganizzati dalle cellule dendritiche e macrofagi, che a loro volta producono altre sostanze solubili in grado di indirizzare il funzionamento dei linfociti T regolatori, mantenendo la bilancia immunitaria.
E’ un rapporto bilanciato qualitativo e quantitativo delle diverse specie microbiche intestinali, ad assicurare una risposta immunitaria ottimale.
Se il microbiota è ben sviluppato e in eubiosi, eterogeneo dal punto di vista delle diversità delle specie microbiche, è in grado di produrre in maniera bilanciata dei segnali che vanno ad agire sui linfociti creando dei segnali ottimali per il loro funzionamento.
Al contrario in condizioni di disbiosi, si innesca un processo infiammatorio intestinale a cui segue la rottura delle giunzioni serrate tra gli enterociti e l’apertura di varchi (leaky–gut) e dunque la possibilità di diverse sostanze di traslocare per via sistemica.
E’ certa la connessione tra la “leaky-gut” e patologie croniche, come malattie infiammatorie croniche dell’intestino, malattie del metabolismo, malattie autoimmuni e malattie neurodegenerative.
Uno degli strumenti più potentie accessibili per manipolare il microbiota intestinale è la dieta.
La dieta ricca di alimenti vegetali migliora la biodiversità intestinale, in particolare alimenti ricchi di MAC (carboidrati accessibili al microbiota) come i vegetali, legumi, frutta secca, frutta fresca, cereali integrali alimentano e favoriscono batteri simbionti, dunque aumento dei linfociti T regolatori che modulano i linfociti pro-infiammatori riducendo il rischio di patologie croniche degenerative.
Una dieta ipercalorica all’occidentale, ricca di grassi saturi o idrogenati, zuccheri semplici (fruttosio), di cibi industrializzati (coloranti, emulsionanti, conservanti) favorisce una flora batterica pro- infiammatoria.
Concludendo abbiamo due armi a disposizione per modulare, sostenere ed istruire il sistema immunitario:
1)Modificazione del profilo nutrizione, preferendo alimenti vegetali
2) integrazione probiotica mirata