Il lupino è un legume poco presente sulle tavole degli italiani, anche se è una fonte alimentare ricca di proprietà nutraceutiche. In Italia si produce solo il lupino bianco coltivato nelle sole regioni meridionali, dove tradizionalmente è anche presente nella dieta.

Sulle tavole arriva il legume  cotto e conservato in salamoia in quanto  il seme secco non è commestibile per elevato contenuto in alcaloidi.

 Negli ultimi anni è stato oggetto di riscoperta, soprattutto grazie al suo elevato contenuto proteico, che lo rende adatto a tutti coloro che seguono un regime dietetico  controllato e all’assenza di glutine, che ne consente l’utilizzo anche nei celiaci.

 Il lupino è costituito principalmente da acqua e proteine, carboidrati, fibre ed una piccola quota di grassi, folati, niacina, B6 e potassio, calcio e fosforo.

 I maggiori vantaggi  nell’assunzione dei lupini sono per i diabetici,  vista la presenza di coglutina gamma, una proteina che mima l’effetto dell’insulina. La stimolazione delle cellule con insulina o con conglutina gamma ha provocato l’attivazione persistente delle chinasi della via di sintesi delle proteine e un aumento del  trasporto del glucosio all’interno delle cellule. E’ possibile, dunque  regolare il metabolismo energetico, la sintesi proteica e la trascrizione di geni attraverso la modulazione della stessa via di segnalazione dell’insulina.

Altri benefici garantiti dalla loro assunzione, sono la riduzione della pressione sanguigna, grazie all’apporto del potassio e alla protezione sui vasi sanguigni , grazie all’azione rinforzante dell’arginina e la B9 e B1 a totale vantaggio per il sistema cardiovascolare. E’ uno dei cibi da prediligere per evitare la formazione delle placche aterosclerotiche,  preludio di infarti ed ictus.

L’alto contenuto in zinco e magnesio aiuta le difese immunitarie, mentre l’ abbondanza di fibre oltre ad essere responsabile di un forte senso di sazietà , contribuisce la miglioramento del transito intestinale.

In particolare va ricordato un lupino, detto il gigante, nella zona di Vairano in provincia di Caserta, una zona di origine vulcanica tra Campania e Lazio, considerato un SLOW FOOD ed una varietà autoctona  di Anterivo in provincia di Bolzano, con i cui semi tostati si ottiene un caffè, prodotto tradizionale del Trentino Alto Adige.

In commercio si trova anche la farina di lupini che può essere mescolata con quella di ceci ed essere la base per preparate polpette vegetali, mentre tal quali sono ottimi per arricchire insalate, zuppe o mangiati come snack.

INSALATA FRESCA DI LUPINI E OLIVE NERE                                                                    

Strofinare uno spicchio di aglio in una ciotola e mescolare  i LUPINI, con olive nere, prezzemolo ed olio extravergine di oliva. Lasciare in frigo per qualche ora, servire come ottimo secondo piatto estivo.

In perfetto stile mediterraneo  abbiniamo un primo piatto di riso nero di Venere con olio extravergine di oliva ed erba cipollina, con un secondo piatto  di insalata di lupini, pomodorini freschi secchi, capperi, olive nere e olive verdi, origano, accompagnato da contorni vari come pomodori freschi con portulaca e zucchine cotte al vapore e menta.

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