E’ mai possibile continuare a sentire parlare negativamente di questo alimento spesso banalizzandolo e riducendo un frutto solo ad una presunta scarsa presenza di vitamina C  e fruttosio tanto dannoso???

In realtà nelle giuste quantità la frutta non dovrebbe mai mancare nella nostra alimentazione quotidiana, ogni frutto ha un proprio contenuto in acqua, fibre solubili, vitamine, minerali, ma soprattutto una miriade di  molecole bioattive  a cui si devono gran parte degli effetti benefici sulla salute.

La frutta è tra gli alimenti che devono essere consumati quotidianamente secondo la dieta mediterranea, facendo cadere la preferenza chiaramente sulla  frutta di stagione, in quanto  manifesta il massimo delle sue qualità ed è più ricca di principi attivi e sostanze nutritive.

Andrebbero seguita la regola dei colori, come succede per le verdure e ortaggi, a diverse colorazioni dipendono specifici componenti e dunque diversi effetti salutari;  possiamo spaziare dal viola intenso delle more, mirtilli ricchi in antocianosidi, all’arancione delle albicocche al rosso delle fragole.

Le sostanze bioattive, oggetto continuo  di studi scientifici, sono tantissime: il  resverastrolo dell’uva, la miricetina delle arance o mele,  tutte le antocianidine dei frutti rossi,  o  beta carotene  delle albicocche o dei meloni, sono solo alcuni esempi.

Converrebbe assecondare la stagionalità scegliendo per lo più prodotti italiani a km zero, evitando di andare ad importare frutti tropicali esotici che, se pur dalle indiscusse proprietà e benefici,non fanno parte delle nostra tradizione e per arrivare fino sulle nostre tavole richiedono un grosso impiego di risorse energetiche con l’inevitabile risvolto sull’inquinamento ambientale.

Riscoprire al contrario, le varietà antiche autoctone tipiche di ogni luogo.

 In passato esistevano, infatti, tante varietà di mele o di pere  che dal nord al sud Italia  facevano parte della tradizione e culture locali, ciascuna con delle caratteristiche differenti e particolari perché selezionate in aeree ristrette, quando gli scambi  e i contatti erano limitati dalla distanza e dalla difficoltà dei trasporti.

 Il patrimonio delle piante da frutto è veramente imponente eppure la produzione mondiale oggi è concentrata su poche specie, cosa questa  che può comportare l’estinzione di varietà molte vecchie, specie minori, conosciute a livello locale perchè vengono sostituite da specie selezionate nell’assurda ottica di una globalizzazione dei mercati.

Eppure  le  varietà autoctone sono maggiormente resistenti ai parassiti ed avversità ambientali, perché si sono forgiate nell’ambiente stesso e sono esse stesso frutto di selezione naturale avvenuta per mano nella Natura nel corsi degli anni. Questo consentirebbe di poter far ricorso a metodi di coltivazione a basso impatto ambientale salvaguardando e tutelando la tanto importante biodiversità, ovvero tutta quella varietà di organismi viventi animali e vegetali presenti in un determinato ambiente, che coesistono tra loro in un perfetto equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni.

Tra l’altro non mancano studi che hanno messo a confronto le proprietà nutritive di varietà selezionate commerciali e varietà antiche , che addirittura mostrano una abbondanza del 10-20% in più di polifenoli rispetto ad una classica mela commerciale.

I frutti hanno una  capacità antiossidante superiori alla verdura e possono aumentare sino al 25% il potere antiossidante del sangue, con conseguenti vantaggi sui vasi sanguigni e sull’organismo in generale. A tal proposito esistono delle tabelle in cui vengono riportate l’indice ORAC , ovvero il potere antiox di ogni singolo frutto, al melograno spetta  il può alto ORAC,  seguito dai mirtilli, more, prugne, lamponi, ma anche arance, ciliegie ecc.

Concludo dicendo che l’apporto di uno o due frutti giornalieri nella nostra giornata non può che essere salutare e riguardo al fruttosio, è  quello di sintesi, quello che troviamo celato nei prodotti da forno industriali o nelle barrette ad essere dannoso, non certo quello preso con un buon frutto maturo di stagione.

Il  COLORE NEI PIATTI

Prepariamo una bella insalata di cavolo rosso crudo e chicchi di melograno.
Mangiare frutta e verdura di stagione è importante x almeno 3 motivi.
1) significa dare all’organismo molecole dette MODULATORE GENICI, ovvero molecole un grado di interagire con il DNA delle cellule, quindi influenzare attimo x attimo la vita di ogni nostra singola cellula
2)fornire sostanze ad azione ANTIOSSIDANTE, ovvero molecole in grado di eliminare i radicali liberi, che frutto del normale metabolismo cellulare, rischierebbero di fare danni, innescando l invecchiamento cellulare o addirittura inducendo oncogenesi.
3) le molecole dei vegetali aiutano a mantenere alcalino l’ambiente extracellulare ed il tessuto connettivo. Questo significa tenere pulito l’ambiente che circonda ogni singola cellula consentendo il libero fluire di ciò di cui la cellula ha bisogno, compreso l’allontanamento dei materiali di scarto.
A proposito del potere antiossidante, dalle tabelle ORAC, ovvero il potere antiossidante di ogni singolo alimento, Il melograno è l’alimento con il può alto ORAC.
Per tutti questi motivi, mai banalizzare e parlare di frutta e verdura solo pensando al contenuto di vitamina C, ma ad un insieme di molecole che operano in modo sinergico.

In questo caso l’abbinamento con il cavolo rosso, una crucifera, dunque, alimenti chiave per la prevenzione di molte patologie  e dall’indiscussa capacità di prevenzione tumorale.

Le verdure fresche di stagione e biologiche devono avere la precedenza sule nostre tavole, rispetto alle insalate imbustate in atmosfera controllata capaci di resistere belle colorate e brillanti, ma dal contenuto insignificante di vitamine  e nutrienti.

Gli scienziati di Harvard School of public Health ritengono che la frutta e la verdura dovrebbero occupare  metà del volume dell’intero piatto.

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