Tutti conosciamo i rischi di un’alimentazione che comporti un aumento del colesterolo o dei trigliceridi, per cui stiamo attenti a mantenere questi valori nel range consentito, mentre siamo ancora troppo poco informati riguardo ai danni che possono provenire da un incremento di zuccheri nel sangue.
In genere siamo abituati al binomio glicemia alta /diabete , in realtà la glicemia dovrebbe essere modulata e mantenuta sotto controllo per tutta una serie di motivi.
La glicemia ovvero la quantità di zuccheri nel sangue è sottoposta ad oscillazioni fisiologiche nell’arco della giornata ed è strettamente dipendente dall’azione del sistema nervoso ed ormonale. E’ influenzata dalla composizione dei pasti, infatti, più il cibo è ricco di zuccheri e povero di fibre, più la glicemia postprandiale tende a salire. Il corpo per quanto possibile si sforza di riportare i valori glicemici nella norma, grazie all’azione dell’insulina secreta dal pancreas.
L’insulina è l’unico ormone corporeo ad avere questo ruolo, tutti gli altri hanno un effetto opposto, proprio perché nel corso dell’evoluzione probabilmente l’uomo ha avuto bisogno di innalzare la glicemia per sopperire a momenti di mancanza o carestia.
Attualmente viviamo una condizione opposta, in quanto il continuo ed eccessivo introito di alimenti, non adeguatamente bruciati da una vita sedentaria, porta, inevitabilmente, a stressare questo sistema. Gli zuccheri vengono, dunque, portati nelle cellule e trasformati in grassi di deposito.
Quando la glicemia permane alta, a causa di una dieta ricca di zuccheri semplici o farine raffinate, gli zuccheri vanno a fare altri danni, tra cui quello di attaccarsi a varie proteine corporee.
Ben nota è l’emoglobina glicata, un parametro che generalmente viene controllato ai diabetici, ma in realtà il processo di glicazione può interessare diverse proteine e alterare o rallentare la funzionalità di ognuna. L’unione dello zucchero con la proteina porta alla formazione degli AGE.
COSA SONO GLI AGE E perché SONO DANNOSI?
Gli Age o glicotossine si formano quando uno zucchero si attacca al gruppo amminico di una proteina , più spesso la lisina. Questo processo è detto glicazione e può interessare le albumine, compromettendo la loro funzione di trasporto, l’emoglobina, ma anche ormoni come l’insulina, oppure immunoglobuline, superossidodismutasi, o proteine del tessuto connettivo, dei muscoli compromettendo la loro varie funzioni, con un chiara ripercussione diretta a diversi livelli sul mantenimento dello stato di salute.
Gli AGEsono correlati all’insorgenza e progressione del Diabete mellito di tipo 2, sia per il danno al microcircolo, ma anche per le complicanze della macrocircolazione, inoltre a livello cardiaco, in seguito alla glicazione delle proteine della matrice intracellulare, può crearsi una fibrosi cardiaca con conseguente disfunzione sistolica. Alcuni studi riportano che le donne con livelli alti di glicotossine hanno il doppio delle probabilità di morire per problematiche cardiache.
Inoltre le glicotossine causano danni anche in modo indiretto, in quanto se si agganciano ad alcuni recettori chiamati REGE, attivano la sintesi del NFkb e dunque formazione di citochine infiammatorie. Questi recettori sono presenti sui macrofagi ed anche sulle cellule Natural Killer dell’immunità innata, dunque puà verificarsi un interferimento enorme sul nostro sistema immunitario e, dunque le nostre capacità di difesa verso agenti infettivi, ma anche verso cellule neoplastiche.
Gli AGE possono essere prodotti dal corpo oppure possono essere introdotti con gli alimenti dall’esterno; in generale la quantità di AGE aumenta parallelamente con l’età, ma in alcuni casi come predisposizioni genetiche, dislipidemie, iperglicemia, diabete, dieta molto ricca di zuccheri o in caso di stress ossidativo l’aumento è esponenziale.
Dal 10 al 30% degli AGES esogeni viene assorbito a livello intestinale e poi portato al fegato e altri organi; solamente il 33% dei prodotti di glicazione vengono secreti dai reni, il resto si accumula, intasando la matrice extracellulare e gli organi emuntori. L’organismo ha diversi modi per eliminarli, grazie agli antiossidanti e agli enzimi, ma quando se ne formano troppi o se ne consumano troppi, il corpo li accumula.
I livelli di glicotossine possono essere, dunque, un indicatore utile per la salute.
AGE E ALIMENTAZIONE
Il cibo è fonte di glicotossine, nello specifico I cibi di derivazione animale sviluppano quantitativi di AGE più elevati rispetto ai cibi vegetali.
Gli alimenti più ricchi di AGE sono le carni, il burro, mentre quelli con livelli più bassi sono i cereali integrali a chicco, legumi, yogurt, latte crudo, vegetali e frutta .
La velocità di produzione degli AGES è proporzionale alla temperatura a cui l’alimento viene sottoposto; i metodi di cottura come grigliare, arrostire, friggere, soffriggere, cuocere al forno espongono il cibo a calore secco e formazione di AGE da 10 a 100 volte superiore rispetto al livello di glicotossine di cibi non cotti.
Una tazza di latte riscaldato avrà più AGE di una di latte fresco, altissimo livello di glicotossine per il pollo arrosto, hotdog, fettine di pollo o tacchino grigliato. Inoltre tanto più il cibo è trasformato tanto più è ricco di AGE, per cui sono ricchissimi i formaggi processati la margarina, la maionese, gli oli raffinati, e la gran parte dei prodotti industriali.
Anche in una dieta apparentemente sano si possono introdurre livelli di AGE elevati a causa dei metodi di cottura, per esempio anche il tofu se cotto ad alte temperature, per esempio alla griglia, oppure la frutta secca tostata hanno alti quantitativi di AGE.
E’ consigliabile per ridurre i livelli di glicotossine , dunque, cuocere usando il calore umido: bollire, cuocere al vapore, cotture lente a basse temperature usando contenitori in vetro e pentole in ceramica, evitare, invece, cotture sul metallo.
E’ stato inoltre osservato che l’uso durante la cottura dei cibi di ingredienti acidi, come il succo di limone, l’aceto o il succo di pomodoro, può ridurre la formazione di AGE fino al 50%.
La dieta mediterranea riduce i livelli di glitossine, quindi il consumo di frutta ,verdura, cereali integrali, legumi, semi oleaginosi, olio di oliva, vino ma anche spezie e erbe aromatiche.
Esistono studi che hanno dimostrato come la curcumina della curcuma, il resveratrolo del vino, la quercitina delle cipolle, epigallato del tè verde, la vitamina C, la vitamina E , tutte le sostanze antiossidanti riducono la formazione degli AGE.
ALTRI FATTORI CHE POSSONO PORTARE LLA FORMAZIONE DI AGE.
Le glicotossine si producono anche per effetto del fumo di sigaretta e possono esplicare il danno direttamente sugli alveoli polmonari, ma anche un’attività fisica intensa e ripetuta porta all’eccessiva produzione di AGE .
In realtà tutte quelle condizioni che portano ad attivazione dell’asse dello stress comportano la formazione di AGE , in quanto l’ipercortisolemia, comporta una iperglicemia e dunque glicazione.
COSA FARE ? PER RIDURRE GLI AGE
Premettiamo che la prima cosa da fare per ridurre la formazione delle glicotossine sia cambiare lo stile di vita, quindi scegliendo una alimentazione più consona, non bere, non fumare e fare un’attività fisica moderata regolare e costante, un certo tipo di aiuto può venire dall’integrazione di sostanze naturali o piante fitoterapiche.
E’ opportuno per esempio, pulire la matrice extracellulare e aiutare gli organi emuntori, come reni e fegato, a tal proposito è ottima la bardana, oppure aiutare l’intestino con la melissa, usare vitamine che intervengono sul metabolismo degli zuccheri o sostanze antiossidanti in generale per ridurre lo stress ossidativo.